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C 2073 recante “Istituzione del Museo delle carrozze storiche lombarde nella Villa Reale di Monza”

Camera dei Deputati

 

XVI Legislatura - Camera dei Deputati  Atto n. 2073
Nota di approfondimento a cura del Comitato di Redazione ACI del 11.3.2009 L’atto n. C  2073 recante “Istituzione del Museo delle carrozze storiche lombarde nella Villa Reale di Monza” presentato alla Camera di iniziativa dell’ On. Grimoldi, è stato assegnato per l’esame in sede referente alla Commissione permanente VII (Cultura, scienza e istruzione). L’analisi in Commissione non è ancora iniziata ma sono già stati richiesti i pareri delle commissioni 1ª (Aff. costit.), 5ª (Bilancio), Questioni regionali. Data la grande concentrazione di carrozze nell’area della regione Lombardia, il presente disegno di legge si pone il fine dell’istituzione di un Museo dedicato all’esposizione delle carrozze ma anche al loro restauro ed alla ideazione di un percorso didattico che riproduca gli scenari dei viaggi in carrozza nel XVIII secolo. Si riporta di seguito lo schema del disegno di legge con la relazione di accompagnamento.
PROPOSTA DI LEGGE d'iniziativa dei deputati GRIMOLDI, GOISIS Istituzione del Museo delle carrozze storiche lombarde nella Villa Reale di Monza Presentata il 19 gennaio 2009       Onorevoli Colleghi! - L'idea di un museo delle carrozze nasce dalla constatazione che molte carrozze antiche, di proprietà sia pubblica che privata, sono state irrimediabilmente perdute a causa dell'incuria dei rispettivi proprietari. Istituire il Museo delle carrozze storiche lombarde nella Villa Reale di Monza è il tentativo di porre riparo a questa situazione offrendo la possibilità di riunire e salvare dalla dispersione almeno le carrozze più importanti e più rare.       La presente proposta di legge si prefigge, pertanto, di istituire un museo interattivo che, attraverso un percorso didattico, consenta di ricreare gli scenari di viaggi in carrozza nel XVIII secolo.       Il Museo delle carrozze storiche lombarde non vuole essere una banale vetrina delle più disparate collezioni lombarde di carrozze storiche, bensì un'autentico spazio culturale dove la bellezza dei beni esposti si coniuga con lo studio di tre epoche storiche. Dal XVIII secolo all'inizio del 2000 l'Italia si è imposta come uno dei primi Paesi al mondo nella costruzione delle carrozze, per la qualità, la bellezza e l'eleganza delle sue costruzioni.       Molti corti europee, dal Portogallo all'Austria, molti principi, grandi proprietari ed industriali del vecchio continente e del nuovo mondo hanno spesso ordinato ed acquistato le loro carrozze in Italia.       Nel XVIII secolo le carrozze sono state il prodotto più lussuoso dell'artigianato italiano.       Per la loro realizzazione, diversi artigiani associati (carrozzieri, mobilieri, scultori, pittori, doratori, sellai, tappezzieri, bronzisti e ferrai ma anche artigiani dei cuoi e dei tessuti) hanno messo in opera tecniche e utilizzato materiali diversi, quali il legno scolpito, la pittura, i bronzi, la cesellatura, la doratura, il ferro forgiato,   Pag. 2   i cuoi lavorati, i tessuti preziosi, le passamanerie, i cristalli molati, i vetri e qualche volta perfino l'avorio, la porcellana o la tartaruga.       Nel XIX secolo l'arte dei carrozzieri si distingue non più per la ricchezza della decorazione ma per la leggerezza e la purezza delle linee, per l'elasticità ed il comfort delle sospensioni per la creazione dei nuovi modelli rispondenti alle accresciute esigenze dei «cocchieri», sempre più numerosi nello sport della guida delle carrozze. Per sua natura, la carrozza è un bene fragile: il suo utilizzo su strade impervie l'ha esposta agli incidenti, alle rotture e all'usura accelerata.       Le rivoluzioni e i cambiamenti di regime che si sono susseguiti nel tempo hanno portato a un depauperimento del patrimonio materiale e umano (artigiani, carrozzieri, carrettieri, sellai, cocchieri). Il progresso ha coinciso con l'oblio di una tradizione di un sapere che alcuni amatori stanno resuscitando attraverso il restauro e il collezionismo di questo bene culturale. Paradossalmente gli sport d'attacco portano molte persone a rispolverare le antiche carrozze per un cattivo utilizzo agonistico o commerciale.       La Lombardia è stata la sede di bravissimi artigiani nei secoli XVIII e XIX, noti in tutta Europa ma purtroppo sconosciuti in Italia.       Molte carrozze fabbricate in Lombardia sono esposte in musei importanti all'estero e ogni anno assistiamo impotenti a qualche esportazione che depaupera sempre più il nostro patrimonio pubblico e privato.       Ricordiamo che il mitico carrozziere Bugatti, tanto celebrato in tutto il mondo per le automobili e altrettanto sconosciuto in Italia per le sue magnifiche carrozze, era di origine italiana. Tutte le sue carrozze sono all'estero. Ricordiamo, ad esempio, alcuni nomi prestigiosi di artigiani carrozzieri di Milano quali Cesare Sala, Francesco Belloni, Pavesi & Crespi, Enrico Orsaiuga.       La scelta di istituire un Museo delle carrozze storiche lombarde dell'ottocento nella Villa Reale di Monza nasce da una serie di ragioni, tra cui:           1) la Villa Reale di Monza rappresenta storicamente il luogo di villeggiatura della Casa regnante in Lombardia e perciò costituisce il luogo ideale ove ubicare il Museo delle carrozze storiche lombarde, in analogia a quanto già avvenuto in molte altre città d'Europa;           2) in Lombardia c'è una forte concentrazione di carrozze storiche presso enti pubblici e collezionisti privati, che sarebbero favorevoli a dare in deposito le loro carrozze ad un moderno museo appositamente attrezzato.       Nella circoscrizione di Milano (Museo nazionale della scienza e della tecnica «Leonardo da Vinci», Istituto di incremento ippico di Crema) vi sono importanti raccolte che purtroppo necessitano di restauro. Le ex scuderie e rimesse della Villa Reale di Monza sono gli spazi ideali, per tipologie costruttive e per continuità storica, ove esporre le carrozze storiche.       Le dimensioni del fabbricato delle scuderie e delle rimesse è superiore a 2.000 metri quadrati e perciò idoneo a contenere sia le carrozze storiche, sia il centro di documentazione cartacea e digitale, nonché i laboratori di restauro, previsti dalla presente proposta di legge.       In Italia e all'estero esistono diversi musei che custodiscono e valorizzano le collezioni di carrozze antiche: il Museo delle Carrozze di Palazzo farnese a Piacenza, il Museo della carrozza di Macerata, la collezione di carrozze presso la sezione trasporti terrestri del Museo nazionale della scienza e della tecnica «Leonardo da Vinci» a Milano, la collezione Giorgi presso l'ente Fiera di Verona, la collezione sabauda presso il Quirinale a Roma, la collezione pontificia della Città del Vaticano e la collezione di Villa Maser a Treviso.       Tra i principali musei di carrozze in Europa ricordiamo il Castello di Schönbrunn, il Museo nazionale di Versailles, il Museo del Castello di Compiègne, il Museo di Vaux-le-Vicomte, il Castello di Nymphenburg   Pag. 3   a Monaco di Baviera, il Royal Mews a Buckingham Palace a Londra, il Palazzo reale di Apeldoorn in Olanda; il Museu Nacional dos Coches a Lisbona, il Museo de Carruajes a Madrid e il Palazzo reale di Stoccolma.       La presente proposta di legge istituisce il Museo delle carrozze storiche lombarde dell'ottocento (articolo 1), le cui finalità (articolo 2) possono essere così declinate:           a) il restauro e l'esposizione delle carrozze storiche lombarde;           b) la raccolta, la conservazione e la catalogazione del materiale documentale in forma cartacea e in riproduzione digitale, ottica e interattiva, per lo studio sulla produzione, sulla realizzazione e sull'esportazione delle carrozze storiche lombarde;           c) la possibilità di acquistare, scambiare e prendere in prestito con altri musei in Italia e nel mondo, nonché con collezionisti privati, carrozze storiche per l'incremento delle collezioni esistenti;           d) la promozione di iniziative e attività culturali, idonee a favorire, in Italia e all'estero, la conoscenza del patrimonio conservato;           e) l'istituzione di premi e di borse di studio in favore di studenti e di giovani che si impegnano a effettuare ricerche e studi riguardanti la tecnica, i materiali e le decorazioni realizzati dagli artigiani lombardi nei secoli XVIII e XIX.       L'articolo 4 prevede, al comma 1, che la soprintendenza competente per i beni architettonici e ambientali della provincia di Monza promuova accordi con gli enti locali territoriali, con gli altri soggetti pubblici e privati interessati e con la regione Lombardia per l'attuazione delle finalità di cui agli articoli 1 e 2.       Il comma 2 del medesimo articolo prevede che l'utilizzazione dell'immagine di ogni singola carrozza, facente parte del complesso del Museo delle carrozze storiche lombarde, possa essere data in uso a soggetti pubblici e privati, per una durata non superiore a tre anni, previa assunzione delle spese necessarie per il restauro del bene, stabilite, con apposite perizie, dalla soprintendenza e nel rispetto delle indicazioni dettate dall'istituto incaricato del restauro.   Pag. 4     PROPOSTA DI LEGGE Art. 1. (Istituzione del Museo delle carrozze storiche lombarde).       1. Nella sede della Villa Reale di Monza è istituito il Museo delle carrozze storiche lombarde dell'ottocento, di seguito denominato «Museo». Art. 2. (Finalità).       1. Al Museo sono attribuiti i seguenti compiti:           a) restaurare ed esporre le carrozze storiche lombarde;           b) raccogliere, conservare e catalogare materiale documentale in forma cartacea e in riproduzione digitale, ottica e interattiva, per lo studio sulla produzione, sulla realizzazione e sull'esportazione delle carrozze storiche lombarde;           c) effettuare acquisti, scambi e prestiti con altri musei in Italia e nel mondo, nonché con collezionisti privati per l'incremento delle collezioni esistenti;           d) promuovere iniziative e attività culturali, idonee a favorire, in Italia e all'estero, la conoscenza del patrimonio conservato;           e) istituire premi e borse di studio in favore di studenti e di giovani che si impegnano a effettuare ricerche e studi riguardanti la tecnica, i materiali e le decorazioni realizzati dagli artigiani lombardi nei secoli XVIII e XIX. Art. 3. (Organizzazione del Museo).       1. Il Ministro per i beni e le attività culturali disciplina, con proprio decreto,   Pag. 5   l'organizzazione del Museo, che deve prevedere tra l'altro:           a) servizi di accoglienza comprendenti una libreria e punti di ristoro;           b) aree espositive e didattiche interattive, finalizzate alla riproduzione degli scenari dell'epoca dei viaggi in carrozza;           c) un'area dedicata ad attività espositive temporanee;           d) un laboratorio per il restauro e per l'insegnamento dell'arte del restauro;           e) un centro per il pronto intervento a tutela dei beni culturali in caso di calamità naturale, in collaborazione con la protezione civile. Art. 4. (Gestione del progetto).       1. Per le finalità di cui agli articoli 1 e 2, la soprintendenza competente per i beni architettonici e ambientali della provincia di Monza promuove accordi con gli enti locali territoriali, con gli altri soggetti pubblici e privati interessati e con la regione Lombardia.       2. L'utilizzazione dell'immagine di ogni singolo bene facente parte del complesso del Museo può essere data in uso a soggetti pubblici e privati, per una durata non superiore a tre anni, previa assunzione delle spese necessarie per il restauro del bene, stabilite, con apposite perizie, dalla soprintendenza di cui al comma 1 e nel rispetto delle indicazioni dettate dall'istituto incaricato del restauro. Art. 5. (Copertura finanziaria)       1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, pari a 3 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009, si provvede mediante riduzione lineare degli       stanziamenti di parte corrente relativi alle autorizzazioni di spesa determinate dalla tabella C allegata alla legge 22 dicembre 2008, n. 203.       2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.  

 

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