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C 4899 recante “ Dichiarazione di monumento nazionale e contributo per il recupero, il mantenimento e la conservazione del tracciato storico dell'autodromo di Monza”

Camera dei deputati

 

Nota di approfondimento a cura del Comitato di Redazione ACI del 16.2.2012
L’atto n. C 4899 recante “ Dichiarazione di monumento nazionale e contributo per il recupero, il mantenimento e la conservazione del tracciato storico dell'autodromo di Monza” presentato alla Camera di iniziativa dell’On. Grimoldi ed altri, è stato assegnato per l’esame in sede referente alla VII Commissione permanente (Cultura, scienza e istruzione). L’analisi in Commissione non è iniziata ma sono già stati richiesti i pareri delle commissioni 1ª (Aff. costit.), 5ª (Bilancio), 8ª (Ambiente). Il disegno di legge in esame dichiara l’Autodromo di Monza monumento nazionale. Alla società di gestione dell'autodromo di Monza, per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014, è assegnato un contributo straordinario di 500.000 euro per interventi di recupero, di mantenimento e di conservazione delle parti storiche del tracciato.
Si riporta di seguito lo schema del disegno di legge con la relazione di accompagnamento.


PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
Grimoldi, Consiglio, Meroni, Rainieri, Rivolta
Dichiarazione di monumento nazionale e contributo per il recupero, il mantenimento e la conservazione del tracciato storico dell'autodromo di Monza
Presentata il 24 gennaio 2012

      Onorevoli Colleghi! — Come ben sanno gli appassionati di motori e no «sulla pista di Monza, dal 1922 ad oggi, sono state scritte pagine fondamentali della storia dell'automobilismo e del motociclismo mondiali. I migliori piloti, le più famose vetture, i più grandi avvenimenti hanno creato una irripetibile leggenda che vive da quasi 100 anni».
      L'autodromo di Monza fu costruito nel 1922, nell'arco di soli centodieci giorni, sia per ospitare le gare che per effettuare la sperimentazione nel settore automotociclistico. Da allora, salvo il periodo bellico e alcune altre edizioni (Livorno 1937; Milano 1947; Torino 1948; Imola 1980), il Gran premio d'Italia fu sempre disputato sulla pista stradale di Monza. Prima dell'autodromo di Monza nel mondo intero esistevano i circuiti di Brooklands (costruito nel 1907) e di Indianapolis (costruito nel 1909). La storia ricorda come la prima vera gara fu disputata il 3 settembre 1922 e fu denominata «Gran premio delle vetturette», mentre il 10 settembre 1922 si disputò il Gran premio d'Italia, suddiviso in categorie che coprivano distanze di 10 ore, di 5 ore e di 500 chilometri. Il progetto fu curato dagli ingegneri Antonino Berti e Aldo Di Rienzo e riportava esattamente il tracciato del catino di alta velocità nella parte nord dell'impianto, mentre, a sud, la curva veniva arretrata per consentire il passaggio del pubblico proveniente dall'ingresso del viale Mirabello. Lo studio degli ingegneri si indirizzò a realizzare una pista sopraelevata con caratteristiche di velocità elevate e condizioni di marcia uniformi su tutto il catino.
      Lo studio portò al progetto di un catino di 4.250 metri di sviluppo, comprendente due rettifili di 875 metri e due curve sopraelevate aventi sviluppo, raccordi compresi, di 1.250 metri ciascuna con raggi differenti: a nord il raggio era di 318 metri, mentre a sud era di 312 metri. L'idea era quella che le curve fossero affrontate senza cambi di marcia e quindi si ricorse a un'inclinazione trasversale dell'80 per cento calcolata sul bordo esterno della curva, corrispondente a un'inclinazione di 38o40’ calcolata sul piano orizzontale. L'ottenimento di questa pendenza fu possibile suddividendo i 12 metri di pista in cinque fasce aventi larghezze e inclinazioni progressive dalla base verso il bordo della stessa. L'opera di ingegneria è rimasta a noi, sopravvissuta alle modifiche al tracciato predisposte per la sicurezza dei piloti e degli spettatori. A tale proposito la presente proposta di legge si propone, con la dichiarazione di monumento nazionale dell'autodromo di Monza, di riconoscere quella dignità storica che la struttura merita. È necessaria un'opera di conservazione della pista di alta velocità con le sue due curve sopraelevate, affinché siano riportate al loro antico splendore. Le curve sopraelevate sono ancora ampiamente in grado di trasmettere quel significato di opere di ingegneria specialistica alquanto ardita che le rendono oggi una testimonianza della cultura e della storia dell'automobilismo degna di attenzione, parti integranti del circuito che sicuramente rappresentano un bene culturale, non solo e unicamente per la loro fisicità, ma anche e soprattutto per essere una testimonianza di grande interesse per la storia dello sport, del costume, della società e dell'evoluzione tecnica delle gare automobilistiche, senza dimenticare che esse rappresentano un'opera unica.
      L'articolo 1 della presente proposta di legge dichiara l'autodromo di Monza monumento nazionale. L'articolo 2 prevede un contributo alla società di gestione dell'autodromo per gli interventi di recupero delle parti storiche dell'autodromo che sono state indicate in precedenza.

PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
(Dichiarazione di monumento nazionale dell'autodromo di Monza).
      1. L'autodromo di Monza è dichiarato monumento nazionale.
Art. 2.
(Contributo).
      1. Alla società di gestione dell'autodromo di Monza, per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014, è assegnato un contributo straordinario di 500.000 euro per interventi di recupero, di mantenimento e di conservazione delle parti storiche del tracciato.
Art. 3.
(Copertura finanziaria).
      1. All'onere derivante dalle disposizioni dell'articolo 2, pari a 500.000 euro per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini del bilancio triennale 2012-2014, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2012, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
      2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

 

 

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