• Atti preparatori
  • Dott.ssa Maristella Giuliano

La proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'UE per agevolare l'applicazione transfrontaliera della normativa in materia di sicurezza stradale (17409/10)

Consiglio dell'Unione Europea

 

L'Unione Europea sta da diversi anni attuando una politica finalizzata al miglioramento della sicurezza stradale e alla riduzione delle vittime e dei danni derivanti dalla circolazione dei veicoli.

Per questi motivi, il Parlamento Europeo e il Consiglio dell'UE hanno preso atto che uno dei maggiori problemi è la difficoltà di sanzionare i comportamenti illeciti dei conducenti che viaggiano in territorio straniero, soprattutto perchè risulta difficile reperire i dati nei registri esteri. Inoltre, si pongono le solite difficoltà procedurali per l'accertamento e la notifica delle sanzioni dovute alle barriere linguistiche e normative che ancora oggi penalizzano i rapporti fra gli stati comunitari.

Si comprende come la suddetta problematica possa agevolare impunità, disparità di trattamento, proliferazione di comportamenti di guida scorretti. 

I due massimi organi dell'Unione hanno, perciò, concordemente elaborato una proposta di direttiva (17409/10 del 3 dicembre 2010) tesa a potenziare la cooperazione transfrontaliera sui seguenti punti:

- possibilità di effettuare lo scambio dei dati contenuti negli archivi nazionali dei rispettivi stati comunitari, utilizzando il sistema software EUCARIS; 

- istituzione di un efficace sistema di comunicazione ai trasgressori delle informazioni procedurali sulle infrazioni commesse in territorio straniero;

- obbligo di fornire la traduzione nella lingua richiesta della documentazione inerente il procedimento sanzionatorio, in aderenza alla direttiva 2010/64/UE del 20 ottobre 2010 (diritto all'informazione e alla traduzione nei procedimenti penali).

Le attività sopra descritte devono però svolgersi in un ottica di contenimento dei costi e di ottimizzazione dei vantaggi per gli stati membri. Inoltre, devono essere garantiti il rispetto della riservatezza e la protezione dei dati personali, tenendo conto della migrazione transfrontaliera delle informazioni.

Il sistema potrebbe essere reso accessibile anche agli stati non appartenenti all'Unione (i c.d. "paesi terzi") purchè abbiano sottoscritto un accordo con detta istituzione.

In conclusione, essendo l'obiettivo della direttiva quello di assicurare il massimo livello di protezione per gli utenti della strada attraverso lo scambio transfrontaliero delle informazioni, qualora gli stati membri non siano in grado di perseguirlo, l'Unione Europea si riserva il diritto di intervenire secondo il principio di sussidiarietà stabilito nell'art. 5 del TUE.  

 

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