Adiconsum: il filtro antiparticolato non serve all'ambiente

Il Segretario generale dell'Adiconsum, Paolo Landi, denuncia la questione relativa al filtro antiparticolato, definendola "una beffa".
L' Adiconsum sostiene che il fap non serve all'ambiente, perchè anche se in un primo momento trattiene il particolato, in un secondo momento, quando il filtro risulta pieno di questa sostana nociva necessita di depurazione: dovrebbe ossia avvenire la c.d. autorigenerazione. L'autorigenerazione è processo che si innesca con il motore che circola, per un certo lasso di tempo, ad oltre tremila giri: ciò generalmente non si verifica in città, determinandosi quindi l'intasamento del fap (cui discende il blocco dell'auto oppure la combustione, nel fap, del particolato che si trasforma in nanoparticelle, con conseguenze ancora più nocive per l'ambiente).
L'Adiconsum, quindi, avalla la sua denuncia sostenendo che non esiste nessuno studio scientifico che dimostri le conseguenze positive per l'ambiente indotte dall'uso del fap e nessuna normativa che lo giustifichi e che ne spieghi l'efficacia. Però nonostante questo gap, il Governo, con i finanziamenti alla rottamazione promuove l'acquisto di veicoli euro 4 che se sprovvisti di filtro antiparticolato, comunque non possono circolare nei giorni di targhe alterne. Questa incongruenza che si registra a Roma e a Milano, presto si estenderà anche ad altri comuni, a seguito della imminente pubblicazione del decreto interministeriale varato da due settimane. Al tutto questo si aggiungono i costi di installazione del filtro antiparticolato che ammontano tra i 600 e i 1000 euro.