Nel corso della seduta n. 27 di mercoledì 2 luglio, l'Assemblea della Camera dei Deputati è stata impegnata nell'analisi delle questioni pregiudiziali presentate al disegno di legge n. 1366 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica.
Successivamente sono state svolte delle interrogazioni a risposta immediata, tra cui la numero 3-00066 in merito agli orientamenti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti relativi alla realizzazione di centri polifunzionali, deputati allo svolgimento di corsi di guida sicura.
Per il Governo è intervenuto il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito, che ha sostenuto che la previsione obbligatoria di corsi di guida sicura da svolgere prima di sostenere l'esame per la patente di guida, richiesta dagli interroganti, potrebbe rappresentare una duplicazione, oltre che un onere aggiuntivo per i candidati al conseguimento della patente, in quanto molte delle attività svolte dai centri di guida sicura già vengono effettuate dalle autoscuole. Inoltre per quanto riguarda la possibilità per detti centri di organizzare corsi per il recupero dei punti o per il rilascio del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore, il Ministro ne ha escluso allo stato attuale, la possibilità di realizzazione. Il Ministro ha inoltre dichiarato che "la previsione dell'obbligo di frequenza di corsi di guida sicura dovrebbe inserirsi in un quadro formativo organico che dovrebbe tenere conto di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella formazione, e quindi, allo stato attuale, in un approccio complessivo si potrebbe pensare di coinvolgere nuovi soggetti nell'espletamento della citata formazione, nel cui ambito potrebbe essere concepita la possibilità di realizzare dei centri polifunzionali e dei progetti sperimentali. Quanto precede richiederebbe evidentemente alcune modifiche legislative al codice della strada, le quali potranno essere valutate compiutamente dal Governo nella sua collegialità ed essere rimesse nella sede più propria, quella parlamentare, per il relativo vaglio".