Il 17 gennaio 2008 avevamo lasciato la IX Commissione Trasporti alla Camera nell'analisi del disegno di legge, di iniziativa governativa, recante " disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale nonché delega al Governo per la riforma del codice della strada di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285". Dall'esame in sede referente, era scaturita l'approvazione di 5 nuovi emendamenti in tema di "guida accompagnata"; di inasprimento della sanzione accessoria della sospensione della patente di guida a carico dei conducenti in stato di ebbrezza; di previsione di aggravanti per chi, in stato di ebbrezza, provoca morti e feriti; di abolizione del divieto, per gli esercizi commerciali, di vendita di bevande alcoliche dopo le 2 di notte (intervento emendativo che aveva fatto molto discutere in merito alla sua efficacia e alla sua opportunità) e di interventi infrastrutturali. Il presidente Meta aveva più volte manifestato l'intenzione di creare sinergie con i membri dell'altro ramo del Parlamento, al fine di approdare ad una approvazione celere del disegno di legge, sia alla Camera che al Senato, evitando così ulteriori rinvii. Ricordiamo anche che il disegno di legge Bianchi era stato già approvato dalla Camera il 27 giugno 2007, quindi passato all'esame del Senato, era stato approvato con modificazioni in data 19 settembre 2007, ed attualmente era, in sede di terza analisi, alla Camera in esame in Commissione.
Dopo tanto lavoro, ci chiediamo ora, in attesa dell'insediamento della XVI legislatura, quali siano le sorti del documento che avrebbe dovuto portare notevoli modifiche alla disciplina della circolazione stradale e una buona dose di svecchiamento. In prima analisi, in base ai principi generali che si evincono dalla nostra Costituzione, si deduce che la maggior parte delle attività parlamentari sono congelate in attesa della rielezione dei nuovi membri del Parlamento. I Senatori e i Deputati attualmente in carica sono convocati a domicilio, soltanto per il disbrigo delle attività urgenti, come la conversione dei decreti - legge o l'approvazione degli atti di nomina governativa. Questo presuppone che non è approntato un calendario dei lavori né per i lavori in Assemblea né per quelli in Commissione. Il disegno di legge Bianchi, non essendo un decreto - legge, ma una proposta di legge di iniziativa governativa, deve attendere quindi la ripresa dei lavori della prossima legislatura. Tanto non determina però la sua caducazione automatica, in quanto argomentando ex art. 107 (Capo XXIII) del Regolamento interno della Camera, rubricato " Dei Progetti di Legge già Esaminati nella Precedente Legislatura" il testo in questione, essendo già stato approvato dalla Camera, potrebbe essere ripresentato all’Assemblea per l’esame. Afferma infatti il comma 1 “qualora nei primi sei mesi dall'inizio della legislatura sia presentato un progetto di legge che riproduca l'identico testo di un progetto approvato dalla Camera nella precedente legislatura, l'Assemblea, quando ne dichiari l'urgenza, può fissare, su richiesta del Governo o di un Presidente di Gruppo, un termine di quindici giorni alla Commissione per riferire” Il comma 2, poi continua stabilendo che “scaduto il predetto termine, il Presidente iscrive senz'altro il progetto all'ordine del giorno dell'Assemblea o della Commissione in sede legislativa a norma del comma 6 dell'articolo 25”. La parola, quindi, al nuovo Parlamento che tenendo conto dei tempi delle votazioni e di insediamento, potrebbe tornare a lavorare sul testo del disegno di legge Bianchi, sempre se ne ravveda ancora l’opportunità, entro novembre 2008.
Attendiamo con fiducia!