Ddl sulle misure organizzative e procedurali in materia di mobilità

Nel Consiglio dei Ministri riunitosi il 16 novembre scorso, si sarebbe dovuto esaminare un disegno di legge collegato alla finanziaria 2008 in materia di trasporti recante "misure organizzative e procedurali in materia di mobilità", che è stato rinviato.
Tra i punti salienti del disegno di legge si annovara l'art. 1, che emenda la prima riforma del Trasporto pubblico locale L. 422/1997, prevedendo un rilancio del trasporto collettivo anche al fine di contrastare l'inquinamento atmosferico. Sono previsti anche nuovi criteri per l'espletamento delle gare,  e per il calcolo delle tariffe e dei costi base del servizio. Gli artt. dal 5 all'8 sono dedicati alla semplificazione della normativa e delle procedure riguardanti le imprese di autotrasporto, con l'istituzione del documento di trasporto e la previsione dell'indicazione del prezzo del carburante in fattura. Il Ddl prevede anche disposizioni sulla pubblicità sui veicoli adibiti al trasporto, sulla proprietà delle infrastrutture destinate al trasporto pubblico e norme volte alla semplificazione amministrativa per l'approvazione dei piani regolatori portuali, al riordino del Corpo delle Capitanerie di porto e ad altre norme specifiche del settore.
Sempre il 16 novembre il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge, proposto dal Ministro dell'economia e delle finanze e dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per il conferimento al Governo della delega a istituire un sistema integrato di contabilità ambientale. La contabilità ambientale si affiancherebbe agli strumenti di contabilità già esistenti, preventivi e consuntivi, dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali, e avrebbe lo scopo di consentire una valutazione precisa in termini di predite ambientali o di sviluppo, causate dalla politica nazionale e locale. La contabilità ambientale e il Ddl in questione nascono da esigenze già estrinsecate nell'atto "Agenda 21" adotatto a Rio de Janeiro nel 1992, in cui si esplicitava il principio, internazionalmente accettato, che le politiche di sviluppo nazionale non possono prescindere dalla difesa dell'ambiente.