E' ingiuria criticare l'operato di un agente accertatore di infrazioni stradali

Reagire con frasi ingiuriose ad un agente che eleva una contravvenzione per guida con uso di cellulare senza dispotivi viva voce, integra gli estremi del reato di ingiuria di cui all'art. 594 cp. La frase rivolta all'agente consisteva in una critica sulla validità della normativa in questione e sull'operato dell'agente stesso, corredata da terminologie volgari. Tanto è bastato alla Cassazione della V sezione penale (sentenza n. 14311 del 4.4.2008) per confermare il reato di ingiuria, definendo il comportamento del soggetto in questione come incivile e inurbano. Non costituiscono attenuanti né la portata di critica astratta della frase né la considerazione sull'evoluzione del costume e sull'involgarimento generale subito anche dal linguaggio corrente. Testo e massima nelll'attuale fascicolo della Rivista, sezione "Giurisprudenza".