Italia deferita alla Corte di giustizia per violazione della normativa sociale dell’UE nel campo dei trasporti stradali.

 

La Commissione europea ha depositato, in data 3 aprile u.s., quattro ricorsi per inadempimento rivolti contro l’Italia, la Grecia, il Lussemburgo e il Portogallo per l’inosservanza della legislazione sociale europea applicabile nel settore dei trasporti stradali.

Ciò in quanto i quattro paesi hanno omesso di comunicare i rispettivi provvedimenti nazionali che danno attuazione alla direttiva comunitaria “Direttiva 2006/22/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2006, sulle norme minime per l’applicazione dei regolamenti (CEE) n. 3820/85 e (CEE) n. 3821/85 del Consiglio relativi a disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada”, il cui termine ultimo per il recepimento  da parte degli Stati membri scadeva il 1° aprile 2007.

 

La direttiva in oggetto, stabilisce che il numero dei controlli che ciascuno Stato membro organizza affinché venga garantita l’osservanza delle disposizioni in materia sociale - tempi di guida e periodi di riposo-  devono gradualmente aumentare, passando dall’attuale 1% dei giorni di lavoro effettivo, al 2% nel 2008 e al 3% nel 2010.

 

Il provvedimento prescrive che le autorità competenti di ciascuno Stato provvedano ad organizzare controlli concertati almeno sei volte l’anno. Inoltre, prevede un migliore coordinamento e cooperazione tra le autorità preposte ai controlli, livelli standard di strumentazione, l’organizzazione di programmi di formazione comuni e lo sviluppo di sistemi elettronici per lo scambio di informazioni.