La Commissione Europea ha avviato una procedura d'infrazione nei confronti di dieci Stati membri, tra cui l'Italia, che non hanno rispettato i valori limite fissati per le particelle pericolose trasportate nell’aria, il cosiddetto PM10. Le principali fonti di queste polveri sottili sono gli impianti industriali, il traffico e gli impianti di riscaldamento. I limiti da rispettare sono i seguenti:
una concentrazione di 50 microgrammi (µg) per metro cubo, misurata nell’arco di 24 ore (questo limite non può essere superato per più di 35 giorni per anno civile);
una concentrazione di 40 µg/m3, misurata nell’arco di un anno (in questo caso non è consentito alcun superamento).