Nel giudizio promosso, per il risarcimento dei danni subiti in un incidente stradale, nei confronti dell’assicuratore per la rc auto, le dichiarazioni confessorie rese dal responsabile del danno, proprietario del veicolo assicurato e litisconsorte necessario, contenute nel modulo di constatazione amichevole (CID) non costituiscono piena prova nemmeno nei confronti del solo confidente ma devono essere liberamente apprezzate dal giudice.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, III sezione civile, con la sentenza 14 gennaio 2011, n. 739 ricordando che in caso di litisconsorzio necessario trova applicazione la norma dell’art. 2733 c.c., comma terzo, secondo cui la confessione resa da alcuni soltanto dei litisconsorti è liberamente apprezzata dal giudice.
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